๐๐๐ง ๐๐จ๐๐๐จ – ๐๐ก๐ข ๐๐ซ๐ ๐ข๐ฅ ๐ฌ๐๐ง๐ญ๐จ ๐๐๐ฅ ๐๐ ๐๐ ๐จ๐ฌ๐ญ๐จ?
OGGI ,16 agosto, a BANZANO di Montoro si venera San Rocco, uno tra i santi patroni protettori delle chiese delle nostre frazioni .
Ma magari pochi sapranno che ๐๐๐ง ๐๐จ๐๐๐จ era di origini francesi, piรน precisamente di Montellier, e morรฌ a Voghera. Ecco lo speciale dedicato da wikipedia per saperne di piรน. Rocco di Montpellier, universalmente noto come san Rocco (Montpellier, 1346/1350 – Voghera, notte tra il 15 e il 16 agosto1376/1379), รจ stato un pellegrino e taumaturgo francese; รจ venerato come santo dalla Chiesa cattolica ed รจ patrono di numerose cittร e paesi. ร il santo piรน invocato, dal Medioevo in poi, come protettore dal terribile flagello della peste, e la sua popolaritร รจ tuttora ampiamente diffusa. Il suo patronato si รจ progressivamente esteso al mondo contadino, agli animali, alle grandi catastrofi come i terremoti, alle epidemie e malattie gravissime; in senso piรน moderno, รจ un grande esempio di solidarietร umana e di caritร cristiana, nel segno del volontariato. Con il passare dei secoli รจ divenuto uno dei santi piรน conosciuti nel continente europeo e oltreoceano, ma รจ rimasto anche uno dei piรน misteriosi.
๐๐ ๐ฏ๐ข๐ญ๐
๐’๐๐๐จ๐ฅ๐๐ฌ๐๐๐ง๐ณ๐
Tutte le antiche fonti scritte concordano sul fatto che Rocco sia nato da una famiglia agiata di Montpellier, in Francia, anche se per la veritร mancano adeguati riscontri documentari; resta il fatto, comunque, che questo dato, ormai tradizionale, non รจ mai stato messo in discussione, nรฉ sono state avanzate proposte o ‘rivendicazioni’ alternative. Comunque sia, secondo la tradizione, Rocco nacque, festeggiatissimo, come un dono miracoloso che veniva al mondo quando i genitori Jean e Libรจre, molto avanti negli anni, avevano perso la speranza di avere un erede per l’antico casato.
Ricevette un’educazione molto religiosa da parte della pia madre, che lo indirizzรฒ verso una profonda devozione alla vergine Maria – a cui รจ associato in tutta l’iconografia che lo riguarda – e che lo spinse sin dalla nascita a diventare un “servo di Cristo”, ossia a seguire Cristo nelle sofferenze terrene prima di accedere alla gloria celeste, come si puรฒ notare dalla croce rossa marchiata sul suo petto come simbolo di vocazione eterna. Il suo sentimento religioso, i suoi comportamenti abituali (consolare il pianto dell’orfano, prestare assistenza all’infermo, dare da mangiare all’affamato), il suo carattere amabile nonostante le sue ricche origini, ricordavano a distanza di un secolo Francesco d’Assisi a cui Rocco era devoto.
๐๐ฅ ๐ฉ๐๐ฅ๐ฅ๐๐ ๐ซ๐ข๐ง๐๐ ๐ ๐ข๐จ ๐ข๐ง ๐๐ญ๐๐ฅ๐ข๐
Arrivato in Italia, durante le epidemie di peste andava a soccorrerne i contagiati anzichรฉ fuggire i luoghi ammorbati. Verosimilmente l’epidemia piรน rilevante di cui si tratta era la peste che investรฌ l’Italia nel 1367-1368, anche se Rocco certamente aveva giร conosciuto il drammatico evento durante la sua giovinezza, a Montpellier. La peste mieteva a migliaia le sue vittime, i colpiti non si contavano piรน e aumentavano i cadaveri insepolti; le cittร e le campagne erano abbandonate, preda di saccheggiatori e depravati; i medici non erano in grado di curare gli infermi, i sacerdoti erano insufficienti nel prestar conforto con la fede. In questa immane tragedia si faceva strada Rocco, allora ventenne, che nonostante la sua persona debolissima si sentiva ugualmente idoneo ad affrontare il grave pericolo di un lungo viaggio e dedicarsi alla sua vera vocazione: la caritร , senza alcun limite di tempo e spazio. Nel suo pellegrinaggio mai si confuse nella folla intenta a visitare ed ammirare le chiese e i monumenti delle cittร .
๐๐๐ฅ๐๐ญ๐ญ๐ข๐, ๐ข๐ฌ๐จ๐ฅ๐๐ฆ๐๐ง๐ญ๐จ ๐ ๐ ๐ฎ๐๐ซ๐ข๐ ๐ข๐จ๐ง๐
Anche il ritorno da Roma a Montpellier fu interrotto da un’epidemia di peste, in corso a Piacenza. Rocco vi si fermรฒ ma mentre assisteva gli ammalati, probabilmente nell’ospedale di Santa Maria di Betlemme, venne contagiato. Le antiche agiografie, a questo punto, narrano che un cane (che tanti artisti dipingeranno o scolpiranno al fianco del santo), durante la degenza di Rocco appestato, provvide quotidianamente a portargli come alimento un pezzo di pane sottratto alla mensa del suo padrone e signore del luogo; se si trattasse del castello di Sarmato, il nobile potrebbe essere identificato in Gottardo Pallastrelli, che, seguito il cane per i tortuosi sentieri della selva, giunse nella capanna di Rocco.
Soccorso e curato dal nobile signore, Rocco riprese il suo cammino. Gottardo voleva seguirlo nella vita di penitenza ma Rocco glielo sconsigliรฒ. Nonostante ciรฒ, talmente commosso alla vista di quel mendico e affascinato dalle sue parole, cedette anch’egli ai poveri il suo patrimonio e si ritirรฒ da pellegrino in quella capanna . Gottardo, secondo alcuni , divenne il primo biografo del santo pellegrino e (secondo la tradizione) ne dipinse il primo ritratto, tuttora visibile, affrescato nella chiesa di Sant’Anna di Piacenza.
La peste intanto riapparve di nuovo violenta a Piacenza e quindi Rocco ritornรฒ in cittร sul campo d’azione; debellato definitivamente il morbo nella cittร e nei villaggi circostanti, il santo si ritirรฒ nella selva, per occuparsi degli animali colpiti dalla peste, non piรน isolato bensรฌ accompagnato da parecchi piacentini che professandosi suoi discepoli, mostrarono l’interesse di coadiuvarlo e trasmettere il suo coraggio e le sue parole. Esaurito il suo compito, decise di ritornare in patria.
๐๐ฅ ๐ฏ๐ข๐๐ ๐ ๐ข๐จ ๐๐ข ๐ซ๐ข๐ญ๐จ๐ซ๐ง๐จ
Quello che sarebbe dovuto essere il ritorno a Montpellier, si interruppe in terra italiana (probabilmente, come si vedrร , a Voghera). In quelle regioni funestate dalla guerra giunse Rocco, anelante di ritornare in patria senz’altro chiedere che tranquilla ospitalitร . Dalla barba lunga e incolta, avvolto in poveri e polverosi abiti, con il viso trasfigurato dalla sofferenza della peste, giunse al confine della cittadina, non sfuggendo nรฉ alla curiositร della gente nรฉ alla vigilanza delle sentinelle. Nessuno lo riconobbe, pur essendo i suoi parenti per parte di madre di origine lombarda: sospettato per la sua riluttanza a rivelare le sue generalitร e scambiato per una spia, fu legato e condotto dinanzi al governatore, suo zio paterno, che non lo riconobbe (e nulla fece Rocco per farsi riconoscere). Non si ribellรฒ quando senza ulteriori indagini e senza processo finรฌ in carcere restandovi per un lungo periodo (dai tre ai cinque anni, a seconda delle biografie) dimenticato da tutti.
๐๐ฎ ๐ฝ๐ฟ๐ถ๐ด๐ถ๐ผ๐ป๐ถ๐ฎ ๐ฒ ๐น๐ฎ ๐บ๐ผ๐ฟ๐๐ฒ
La prigionia fu vissuta dal santo in un tormentoso silenzio e nel desiderio di essere lasciato in solitudine, non riconosciuto, a vivere quei pochi giorni che gli restavano. Non si lamentava della sua sorte, anzi aumentava i tormenti del carcere castigando la sua persona con molte privazioni, continue veglie e flagellazioni cruente. Se gli si domandava: «ร mai vero che siete un esploratore dei nostri nemici?» lui rispondeva: «Io sono peggiore di una spia». Nonostante gli innumerevoli sforzi di un sacerdote, insospettitosi dello strano atteggiamento di Rocco durante le sue visite in carcere, di perorare la causa del prigioniero, il governatore non prestรฒ ascolto. Intanto nella cittadina correva la notizia che in carcere un innocente si lasciava morire; e Rocco morรฌ, trentaduenne, nella notte tra il 15 ed il 16 agosto, per gli antichi scrittori nel 1377, in realtร in un anno imprecisato tra il 1376 ed il 1379. L’annuncio della sua morte lasciรฒ un intenso dolore, che invase l’intera popolazione unito allo sgomento per aver fatto morire un innocente in carcere. Tale commozione esplose quando a fianco della sua salma venne ritrovata una tavoletta, sulla quale erano incisi il nome di Rocco e le seguenti parole: «Chiunque mi invocherร contro la peste sarร liberato da questo flagello»; ma soprattutto, suscitรฒ scalpore il riconoscimento del corpo da parte di una dama – la nonna di Rocco, madre del governatore -, che grazie alla croce rossa impressa nelle carni di Rocco, identificรฒ in lui suo nipote. Il compianto di un’intera cittadinanza fu il premio di tanta virtรน, ed in sua memoria la salma, sulla quale si scolpirono le parole rinvenute sulla tavoletta, venne deposta in una grande chiesa.
๐ท๐๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐๐ ๐̀ ๐๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐ ๐ด๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐, ๐ ๐๐๐๐ ๐ฐ๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐ ๐ ๐๐ ๐ท๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐.
Punta L'Obbiettivo๐ฏ
OGGI ,16 agosto, a BANZANO di Montoro si venera San Rocco, uno tra i santi patroni protettori delle chiese delle nostre frazioni .
Ma magari pochi sapranno che ๐๐๐ง ๐๐จ๐๐๐จ era di origini francesi, piรน precisamente di Montellier, e morรฌ a Voghera. Ecco lo speciale dedicato da wikipedia per saperne di piรน. Rocco di Montpellier, universalmente noto come san Rocco (Montpellier, 1346/1350 – Voghera, notte tra il 15 e il 16 agosto1376/1379), รจ stato un pellegrino e taumaturgo francese; รจ venerato come santo dalla Chiesa cattolica ed รจ patrono di numerose cittร e paesi. ร il santo piรน invocato, dal Medioevo in poi, come protettore dal terribile flagello della peste, e la sua popolaritร รจ tuttora ampiamente diffusa. Il suo patronato si รจ progressivamente esteso al mondo contadino, agli animali, alle grandi catastrofi come i terremoti, alle epidemie e malattie gravissime; in senso piรน moderno, รจ un grande esempio di solidarietร umana e di caritร cristiana, nel segno del volontariato. Con il passare dei secoli รจ divenuto uno dei santi piรน conosciuti nel continente europeo e oltreoceano, ma รจ rimasto anche uno dei piรน misteriosi.
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Tutte le antiche fonti scritte concordano sul fatto che Rocco sia nato da una famiglia agiata di Montpellier, in Francia, anche se per la veritร mancano adeguati riscontri documentari; resta il fatto, comunque, che questo dato, ormai tradizionale, non รจ mai stato messo in discussione, nรฉ sono state avanzate proposte o ‘rivendicazioni’ alternative. Comunque sia, secondo la tradizione, Rocco nacque, festeggiatissimo, come un dono miracoloso che veniva al mondo quando i genitori Jean e Libรจre, molto avanti negli anni, avevano perso la speranza di avere un erede per l’antico casato.
Ricevette un’educazione molto religiosa da parte della pia madre, che lo indirizzรฒ verso una profonda devozione alla vergine Maria – a cui รจ associato in tutta l’iconografia che lo riguarda – e che lo spinse sin dalla nascita a diventare un “servo di Cristo”, ossia a seguire Cristo nelle sofferenze terrene prima di accedere alla gloria celeste, come si puรฒ notare dalla croce rossa marchiata sul suo petto come simbolo di vocazione eterna. Il suo sentimento religioso, i suoi comportamenti abituali (consolare il pianto dell’orfano, prestare assistenza all’infermo, dare da mangiare all’affamato), il suo carattere amabile nonostante le sue ricche origini, ricordavano a distanza di un secolo Francesco d’Assisi a cui Rocco era devoto.
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Arrivato in Italia, durante le epidemie di peste andava a soccorrerne i contagiati anzichรฉ fuggire i luoghi ammorbati. Verosimilmente l’epidemia piรน rilevante di cui si tratta era la peste che investรฌ l’Italia nel 1367-1368, anche se Rocco certamente aveva giร conosciuto il drammatico evento durante la sua giovinezza, a Montpellier. La peste mieteva a migliaia le sue vittime, i colpiti non si contavano piรน e aumentavano i cadaveri insepolti; le cittร e le campagne erano abbandonate, preda di saccheggiatori e depravati; i medici non erano in grado di curare gli infermi, i sacerdoti erano insufficienti nel prestar conforto con la fede. In questa immane tragedia si faceva strada Rocco, allora ventenne, che nonostante la sua persona debolissima si sentiva ugualmente idoneo ad affrontare il grave pericolo di un lungo viaggio e dedicarsi alla sua vera vocazione: la caritร , senza alcun limite di tempo e spazio. Nel suo pellegrinaggio mai si confuse nella folla intenta a visitare ed ammirare le chiese e i monumenti delle cittร .
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Anche il ritorno da Roma a Montpellier fu interrotto da un’epidemia di peste, in corso a Piacenza. Rocco vi si fermรฒ ma mentre assisteva gli ammalati, probabilmente nell’ospedale di Santa Maria di Betlemme, venne contagiato. Le antiche agiografie, a questo punto, narrano che un cane (che tanti artisti dipingeranno o scolpiranno al fianco del santo), durante la degenza di Rocco appestato, provvide quotidianamente a portargli come alimento un pezzo di pane sottratto alla mensa del suo padrone e signore del luogo; se si trattasse del castello di Sarmato, il nobile potrebbe essere identificato in Gottardo Pallastrelli, che, seguito il cane per i tortuosi sentieri della selva, giunse nella capanna di Rocco.
Soccorso e curato dal nobile signore, Rocco riprese il suo cammino. Gottardo voleva seguirlo nella vita di penitenza ma Rocco glielo sconsigliรฒ. Nonostante ciรฒ, talmente commosso alla vista di quel mendico e affascinato dalle sue parole, cedette anch’egli ai poveri il suo patrimonio e si ritirรฒ da pellegrino in quella capanna . Gottardo, secondo alcuni , divenne il primo biografo del santo pellegrino e (secondo la tradizione) ne dipinse il primo ritratto, tuttora visibile, affrescato nella chiesa di Sant’Anna di Piacenza.
La peste intanto riapparve di nuovo violenta a Piacenza e quindi Rocco ritornรฒ in cittร sul campo d’azione; debellato definitivamente il morbo nella cittร e nei villaggi circostanti, il santo si ritirรฒ nella selva, per occuparsi degli animali colpiti dalla peste, non piรน isolato bensรฌ accompagnato da parecchi piacentini che professandosi suoi discepoli, mostrarono l’interesse di coadiuvarlo e trasmettere il suo coraggio e le sue parole. Esaurito il suo compito, decise di ritornare in patria.
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